Il sommerso della Repubblica è quell'insieme di forze non necessariamente organizzate che si è opposto all'antifascismo inteso come il movimento politico articolato, complesso e anche conflittuale al suo interno che, nei trent'anni seguiti alla guerra, ha saputo costruire le istituzioni del Paese e democratizzare la società italiana. Inteso invece in chiave ideologica l'antifascismo è, secondo l'autore, il maggiore ostacolo alla comprensione della storia repubblicana. Una storia in cui bisognerà ormai includere anche quel sommerso che si manifesta a partire dagli anni sessanta (Tambroni, De Lorenzo, Piazza Fontana) e poi con la strategia della tensione, introducendo la violenza dentro e contro il gioco politico. La ricerca del nesso tra il sommerso e quel complesso di attività destabilizzanti che hanno segnato la storia della Repubblica fino alla P2 porta Biscione a contestare l'interpretazione corrente che riferisce quegli episodi al contesto internazionale, mentre si è trattato di un conflitto prevalente interno. In particolare, alla luce del nesso con il sommerso, la vicenda della P2 viene riletta non solo come l'approdo ideologico-organizzativo (cioè politico) di una serie di tensioni già all'opera in settori dell'esercito e dello Stato, ma anche come la prima manifestazione di una diffusa determinazione di rilevanti settori della classe dirigente a rompere il quadro politico-istituzionale dell'antifascismo, puntando al superamento della cosiddetta Prima Repubblica.
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Titolo: Il sommerso della Repubblica. La democrazia italiana e la crisi dell'antifascismo
Autore:
Francesco M. Biscione
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine:
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ISBN: 9788833914633