Scritto a poco meno di un anno dalla tragica scomparsa dell'autore, il "Manuale di sopravvivenza" è l'opera in cui l'avventura umana e teorica di Giorgio Cesarano più si avvicina al pieno e maturo sviluppo. Nodo centrale della riflessione di Cesarano è "il carattere 'finito' dell'economia politica (nel doppio significato della 'fine' dello sviluppo, e della 'fine' dell'economia politica quale modo di produzione della comunità umana separata dalla sua natura reale, la sua natura di 'specie')". La conquista materiale del pianeta da parte del sistema capitalistico come suo universo economico-politico, scontrandosi con i "limiti termodinamici di questo universo materiale", ha evidenziato la scadenza ultimativa delle contraddizioni insite nel suo modo di prodursi, in quanto l'oggetto della produzione - il 'mondo' - ha assunto ormai un carattere fittizio e antinaturale. Contro tutto ciò Cesarano, anticipando posizioni singolarmente attuali, pone come obiettivo la realizzazione del 'Gemeinwesen': l'essere della comunità umana nella totalità dell'universo in processo, fuori dalla noia di una sopravvivenza conforme e dal senso di colpa dell'impotenza. Lungi dall'invocare le forme storiche della rivoluzione, che considera interne al modo di riproduzione capitalistico del sociale, Cesarano propone in definitiva una vera gnosi indissolubilmente connessa con la 'vera guerra': l"insurrezione erotica", vale a dire un prender le armi contro la morte quotidiana, per l'uscita dal sé fittizio.
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Titolo: Manuale di sopravvivenza
Autore:
Giorgio Cesarano
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 2000
Pagine:
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ISBN: 9788833912714