Il secolo si chiude con 36 milioni di persone inoperose nell'area dell'OCSE (l'8 per cento delle forze di lavoro) e l'aspetto più preoccupante è la persistenza del fenomeno: dal 1991 il tasso di disoccupazione nell'area non è mai sceso al disotto del 7 per cento, e la previsione per i prossimi due anni è di lentissimo, insoddisfacente miglioramento. Nell'Europa continentale la situazione è di allarme rosso: 17 milioni di disoccupati (11 per cento delle forze di lavoro), un tasso più che doppio rispetto a quello degli Stati Uniti. E, come dice Amartyo Sen nel saggio che apre questa raccolta, "la disoccupazione non è solo spreco collettivo di risorse, punti di Pil irrimediabilmente perduti ... Lavoro significa partecipazione alla vita attiva della collettività ... Chi ne viene escluso subisce anche una perdita di status sociale". Nati da una riflessione avviata nel Servizio Studi della Banca d'Italia, i saggi che compongono il volume, piuttosto che occuparsi delle manifestazioni e delle cause prossime dell'attuale disoccupazione, oppure della dicotomia Europa-Stati Uniti, segnatamente nella versione che propone il mercato del lavoro americano quale ricetta risolutiva, perseguono i seguenti intenti: 1) riflettere sulla natura ultima della disoccupazione considerata come problema o rischio permanente, strutturalmente insito in economie di mercato avanzate; 2) desumere da tale impostazione la necessità anch'essa permanente di una politica economica ma anche istituzionale contro la disoccupazione e per una migliore occupazione; 3) prospettare un metodo e delle linee concrete su cui fondare questa politica. Al nucleo originario di saggi è stato aggiunto, oltre a quello di Sen, un intervento di Giorgio Lunghini su "Politiche eretiche per la piena occupazione".
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Titolo: Disoccupazione di fine secolo. Studi e proposte per l'Europa
Autore:
Pierluigi Ciocca
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 1997
Pagine:
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ISBN: 9788833910512