Come il pendolo perfetto oscilla attorno alla sua posizione d'equilibrio, così il mondo retto dalle leggi della dinamica si riduce a immutabile affermazione della propria identità. L'universo termodinamico invece è l'universo della degradazione. Al determinismo delle traiettorie sostituisce il determinismo non meno inesauribile, racchiuso nel secondo principio, dei processi che livellano le differenze di pressione, di temperatura, di concentrazione chimica e conducono in maniera irreversibile un sistema allo stato di massima entropia: la morte termica.Ma il secondo principio non è solo fonte di pessimismo e d'angoscia. In effetti è sorprendente constatare come nell'epoca in cui la fisica annuncia l'evoluzione irriversibile là dove sembrava regnare l'eternità, le scienze e la cultura riscoprono ovunque la potenza creatrice del tempo. E' l'epoca in cui tutti i tratti della cultura umana - le lingue, le religioni, le tecniche, le istituzioni politiche, i giudizi etici ed estetici - vengono visti come prodotto di storia, e in cui la storia umana si legge come la scoperta dei mezzi razionali per dominare il mondo. E' l'epoca in cui la geologia e la paleontologia insegnano che la terra, e tutto ciò che appariva come quadro fisso della nostra esistenza - gli oceani, le montagne, le specie viventi - sono il frutto di una lunga storia caratterizzata da distruzioni e creazioni.
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Titolo: Tra il tempo e l'eternità
Autore:
Ilya Prigogine,
Isabelle Stengers,
Carlo Tatasciore
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 1989
Pagine: 224
Formato:
ISBN: 9788833905044