La più efficace presentazione di questa ricerca di Leonty Soloweitschik sul proletariato ebraico, pubblicata per la prima volta in Italia, è contenuta in un commento che un professore dell'Università di Ginevra rivolse all'autore, che gli aveva proposto una tesi sullo stesso argomento: «Credevo che gli ebrei fossero tutti banchieri». Il titolo originale del volume, "Un prolétariat méconnu", rimanda proprio a questo pregiudizio: "méconnu", infatti, include il doppio significato di "sconosciuto" e "rimosso", e da qui è derivata anche la scelta della traduzione italiana. La ricerca, che venne discussa come tesi di dottorato a Bruxelles e che fu pubblicata nel 1898, rappresenta uno studio pionieristico di storia sociale e culturale dei mondi del lavoro nelle sue diverse forme, ed è ricchissima di fonti di prima mano. Soloweitschik era infatti lituano, e conosceva molto bene quel mondo ebraico a maggioranza proletario che a cavallo dei secoli XIX e XX avrebbe dato vita a importanti esperienze rivendicative e politiche nonché a una significativa emigrazione di massa in Europa e negli USA. Pubblicato nello stesso anno del J'accuse di Émile Zola, che riportò all'attenzione dell'opinione pubblica francese l'affaire Dreyfus, il volume è anche un antidoto potente contro il pregiudizio antisemita, che nelle sue pagine viene colpito alla sua stessa radice.
Prezzo: € 20,00
Titolo: Un proletariato negato. Studio sulla situazione sociale ed economica degli operai ebrei
Autore:
Leonty Soloweitschik
Editore: Biblion
Data di Pubblicazione: 2020
Pagine: 212
Formato:
ISBN: 9788833830988