La schiavitù - tragicamente tornata di attualità e tradizionalmente oggetto di studi storici, ma poco indagata in prospettiva storico-filosofica - è il tema monografico del n. 2/2020 di «Diacronìa». I contributi, raccolti a cura di Thomas Casadei (uno studioso che da tempo è impegnato su questo versante), mostrano chiaramente come una ricognizione che abbia ad oggetto «l'ombra nera» rappresentata dall'istituto schiavistico possa portare, non solo ad allargare i confini tradizionali della storia della filosofia del diritto, includendo figure che non sono sinora entrate nel "canone" (come Olympe de Gouges), ma anche a rileggere diversamente alcuni grandi classici (da Bodin a Montesquieu), contribuendo ad una comprensione più profonda del loro pensiero. Un esercizio non solo utile ma estremamente necessario, quindi, al fine di ridisegnare le "geografie" della disciplina giusfilosofica, ampliare gli spazi d'osservazione e d'indagine, ridefinire le interpretazioni di autori rilevanti, rinnovare le prospettive di studio su figure e contesti storici. Il fascicolo è arricchito, nelle altre sezioni, da saggi sul razionalismo antico, su Max Weber, sul diritto naturale in Kant e sulla crisi del positivismo giuridico.
Prezzo: € 25,00
Titolo: Diacronìa. Rivista di storia della filosofia del diritto (2020). Vol. 2
Autore:
Editore: IUS Pisa University Press
Data di Pubblicazione: 1900
Pagine: 232
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788833180878