Già a partire dal sottotitolo, che racchiude in tre parole tutta l'assurdità di decenni di condanna e messa al bando della Cannabis, ci si rende conto che questo è un piccolo libro "necessario". Piccolo nelle dimensioni, ma non negli intenti; necessario perché affronta lucidamente tutti i pregiudizi morali e ideologici che ostacolano la coltivazione, la diffusione e l'uso della canapa, smontandoli a uno a uno con una narrazione che mescola abilmente la cronaca delle esperienze personali dell'autore con i fatti storici e scientifici; il tutto corredato da studi approfonditi e da una serie di dati statistici inoppugnabili e verificabili. Flavio Passi mette a nudo tutta l'ipocrisia e gli errori di valutazione sociali e politici che ancora oggi rendono molto complicato il libero uso della Cannabis a scopi ricreativi e terapeutici, lasciando che il suo commercio clandestino continui a foraggiare il mercato dello spaccio e tutta la rete criminale che ci gira intorno. E soprattutto ce la presenta semplicemente per quello che è: una pianta officinale buona, utile e ingiustamente demonizzata.
Prezzo: € 14,00
Titolo: Cannabis. Credevo fosse droga
Autore:
Flavio Passi
Editore: Effetto
Data di Pubblicazione: 2020
Pagine: 152
Formato:
ISBN: 9788832195088