Nella storia dell'Occidente, la moneta è, dall'origine e per lunghi secoli, il metallo prezioso. Anche quando compare la cartamoneta, l'oro e l'argento continuano a essere la moneta vera: le banconote non sono che debiti 'pagabili a vista al portatore'. Tutte le valute nazionali sono state redimibili in oro, attraverso la mediazione del dollaro, fino all'estate del 1971, quando gli Stati Uniti hanno dichiarato una 'temporanea sospensione' della convertibilità... che ancor oggi perdura. Nel frattempo, il dollaro ha continuato a fungere da moneta globale, pur avendo rimosso la base che legittimava tale funzione: un rapporto predeterminato e legalmente sancito con l'oro. E, come il dollaro, ogni valuta circola ormai senza base. In mancanza di una sanzione istituzionale, la moneta non può fornire una misura stabile. L'economia globale, senza confini né limiti, non ha misura se non quella, autoreferenziale, del suo continuo accrescimento. Così, pieni di denaro, restiamo senza moneta. Come pensare una moneta che sia davvero tale? Possiamo idearla perché è esistita. Prima del regime aureo vigeva, in tutta Europa, il regime della moneta ideale, che consentiva di coniugare la sovranità e la prosperità di ogni paese con la libertà dei commerci mondiali. Più che una teoria, una politica, o una critica economica, ci urge oggi una storia monetaria: per tornare sulle tracce di una moneta perduta. Giacché l'economia, comunque la si pratichi o la si intenda, non può fare economia della moneta.
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Titolo: La moneta. Storia di un'istituzione mancata
Autore:
Luca Fantacci
Editore: Marsilio
Data di Pubblicazione: 2005
Pagine: 276
Formato: Brossura
ISBN: 9788831785051