Figlia di Minosse e di Pasifae, sorella del Minotauro, Fedra la 'luminosa' soccombe all'oscuro destino della sua stirpe, segnata da trasgressioni mostruose. Innamorata del figliastro Ippolito e da lui respinta, si uccide lasciando uno scritto in cui accusa il giovane di averle usato violenza. Travolto dalla maledizione del padre Teseo che gli scatena contro l'ira di Poseidone, Ippolito muore, anche se alla fine la sua innocenza viene riconosciuta e la sua fine compianta. La storia ha una cadenza universale, nelle letterature di ogni tempo. Euripide la porta in scena declinandola al maschile e subordinando la passione di Fedra all'onore di Ippolito e di Teseo. Ma, da Seneca a d'Annunzio, l'eros proibito e tuttavia ineluttabile diventa il polo di attrazione intorno a cui si giocano sentimenti estremi. Attraverso un gioco sottile di allusioni, contaminazioni e trasposizioni drammaturgiche, ogni rivisitazione tende ad approfondire gli oscuri meandri di quell'inconscio di cui Euripide aveva scoperto le tracce, offrendo ai posteri il filo per penetrarne i segreti abissali. Dal labirinto del Minotauro ai labirinti dell'anima. L'edizione della "Fedra" di Gabriele d'Annunzio è a cura di Pietro Gibellini su licenza della Arnoldo Mondadori Editore, Milano.
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Titolo: Fedra. Variazioni sul mito
Autore:
D. Dalla Valle,
Daniela Dalla Valle,
A. Traina,
Maria Grazia Ciani,
Alfonso Traina
Editore: Marsilio
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine: 325
Formato:
ISBN: 9788831781954