Questo saggio, raffinato e profondo, esce mentre l'Occidente da oltre un anno è in guerra. Una guerra che non abbiamo voluto, impostaci dal terrorismo, dove il nemico cambia volto di continuo. L'11 settembre non è stato solo un attentato alla nostra incolumità ma alla nostra percezione della realtà mettendo a soqquadro ogni nostra credenza. Scavando nel simbolico 'ground zero' dell'Occidente moderno, l'autore ne ricostruisce l'identità, ci obbliga a tornare sui nostri passi, ad accorgerci dei nostri limiti, a trovare parole nostre, di uomini del XXI secolo, che ci aiutino a ridefinire la nostra cultura e a smettere il lutto. La zattera cui aggrapparsi non è il sogno della eternità dei nostri valori, ma neppure l'incubo del declino dell'Occidente. Su quella tavola potremo riconoscerci, con orgoglio e senza albagia, figli dell'esperimento fin qui meglio riuscito nella storia delle civiltà. Una riuscita che tuttavia non contiene alcuna garanzia di durata illimitata ed è per questo che vale la pena difenderla. E' poco? E' quanto basta sapere di noi stessi per reinventare la nostra sopravvivenza al relativo grado di civilizzazione fin qui raggiunto.
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Titolo: La zattera del naufrago. Lettera sui limiti dell'occidente
Autore:
Pialuisa Bianco
Editore: Marsilio
Data di Pubblicazione: 2002
Pagine: 168
Formato:
ISBN: 9788831780643