La storia artistica dello stucco forte inizia in Occidente con lo sviluppo dell'architettura ellenistica che, non potendo per l'ampiezza e complessità delle sue nuove tipologie utilizzare solo il marmo, risolve le ampie aree delle sue strutture murarie con superfici di stucco di calce rifinito a finto marmo. Inizia così una storia millenaria che senza soluzione di continuità coprirà gli edifici più o meno monumentali di decorazioni stucchive. La facile reperibilità dei materiali di base, calce spenta come legante e sabbia e polvere di marmo come inerti, e la trasmettibilità della tecnica, permette allo stucco forte di essere utilizzato in diverse aree geografiche, con continuità dal mondo classico fino ai giorni nostri. Ravenna è uno dei luoghi eletti a testa di ponte che congiunge l'Italia alla capitale dell'altro impero, Bisanzio, erede in questo senso della tradizione della Roma classica e della cultura ellenistica. L'Emilia Romagna viene così a essere uno snodo, una sommatoria di incroci dove per secoli si sono incontrati artisti portatori di un bagaglio ricco di esperienze che legano quest'area alle altre capitali, e in cui si maturano esperienze autonome e con una forte carica di originalità come quella che adorna la Ravenna tardo settecentesca.
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Titolo: Lo stucco da Bisanzio a Roma barocca. Ravenna e l'Emilia Romagna: i segni di una tradizione ininterrotta
Autore:
S. Onda,
S. Celeghin,
D. Vistoli
Editore: Marsilio
Data di Pubblicazione: 2001
Pagine: 168
Formato:
ISBN: 9788831777179