Al di là della vicenda sentimentale di due giovani innamorati contrastati dalle famiglie, quello che importa al Nievo de "I Beffeggiatori" è il racconto, carico d'ironia, dell'ascesa politica di un nobile senza qualità in una Sicilia post borbonica dietro la quale è facile intravedere Venezia e più in generale l'Italia all'indomani della prima guerra di indipendenza, dove lo scopo principale della vita e dell'azione politica sembra essere quello della ricerca ossessionante dell'affermazione personale, al punto da far dimenticare il bene della patria per il mantenimento dei propri privilegi. Anche gli appunti per una commedia in versi Don Giovanni, dove la figura del seduttore consegnata dalla tradizione viene reinterpretata nel senso di un giovane arricchito la cui insistita ricerca di conquiste femminili altro non è che un aspetto del suo modo di vivere fondato sull'ipocrisia e sulla vanità, guardano alla società italiana di metà Ottocento, avida di denaro e di potere. Il primo atto del libretto "Consuelo", invece, testimonia da una parte l'interesse di Nievo per l'opera lirica - quella di Bellini e di Rossini, con la sua mescolanza di serietà e ironia - e dall'altra per la letteratura francese dell'epoca, visto che il soggetto trattato deriva dal romanzo omonimo scritto da George Sand nel 1844.
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Titolo: I Beffeggiatori e frammenti teatrali
Autore:
Ippolito Nievo
Editore: Marsilio
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine: 302
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788831714068