Come può Mosè essere definito «uomo di Dio» (D 33,1), «uomo di fiducia» (N 12'7), il «servo del Signore» (Dt 34,5), il profeta più grande in Israele (cf. Dt 34,10-12) e, allo stesso tempo, essere dichiarato così colpevole da meritare l'esclusione dalla Terra Promessa (cf. Nm 20,12) e una morte prematura al di qua del Giordano (cf. Dt 34,5)? L'estromissione dalla terra indica il fallimento della sua vita e della sua vocazione? Il presente volume intende offrire una nuova luce a tali interrogativi, molto dibattuti dagli esegeti di ogni epoca. Esso muove da un esame complessivo dei testi biblici relativi alla tematica e si avvale di metodologie esegetiche che consentono di studiare i singoli racconti nel loro sviluppo narrativo, focalizzandone la forza comunicativa. Il percorso prende avvio dalla verifica del pensiero con cui il narratore biblico valuta la vita e la missione di Mosè; prosegue con l'analisi della sua colpa e dei motivi della relativa condanna; infine, indaga l'effetto che tutta l'esperienza dell'esclusione ha avuto su di lui. Tale ricerca farà emergere la coerenza della narrazione biblica e dell'intera vicenda di Mosè e permetterà di rilevare l'importanza che questa storia ha per il lettore biblico di ogni tempo.
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Titolo: Il grande escluso o il profeta più grande? Lettura narrativa e pragmatica dell'esclusione di Mosè dalla Terra Promessa alla luce della sua vocazione
Autore:
Alessandro Pagliari
Editore: Cittadella
Data di Pubblicazione: 2019
Pagine: 532
Formato:
ISBN: 9788830817081