L'Italia scappata di mano

Sergio Romano

Il paese più prevedibile dell'occidente, quello i cui governi cambiavano perché nulla cambiasse, è diventato improvvisamente il più imprevedibile. Sappiamo che l'Italia sta attraversando la sua più difficile crisi politica dalla caduta del fascismo e sappiamo che questa crisi covava da tempo dietro la facciata della prima Repubblica. Ma perché è esplosa improvvisamente nel 1992? E siamo forse in grado di intravvederne gli sbocchi? Certo, alcune ragioni dello 'scoppio' vanno ricercate nella fine della guerra fredda, nella caduta del Muro, o nel progressivo indebitamento dello Stato, o ancora in quella che si può definire la 'privatizzazione' del pubblico denaro a opera dei partiti. Ma, secondo l'Autore, i guasti della crisi vanno individuati anche in alcuni punti fondamentali della vita nazionale e dello Stato: la scuola, la pubblica amministrazione, la politica estera, i rapporti fra il nord e il sud. Convinto però che le responsabilità siano più diffuse di quanto si creda, Romano passa in rassegna - oltre ai partiti e ai loro leader - altri protagonisti della crisi italiana: i sindacati, gli imprenditori, la magistratura, la Chiesa, i mezzi di informazione. Tutti coloro insomma che, dopo le ultime elezioni, hanno cercato di 'governare' la crisi e di pilotarne gli sbocchi, senza rendersi conto che essa era ormai scappata di mano. Vertiginoso aumento degli avvisi di garanzia, fallimento della commissione bicamerale, referendum del 18 aprile, esiti strepitosi e discordanti delle consultazioni amministrative hanno aperto una grande recita a soggetto. Quali i possibili copioni? O come si può immaginere il volto della seconda repubblica?

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Titolo: L'Italia scappata di mano
Autore: Sergio Romano
Editore: Longanesi
Data di Pubblicazione: 1993
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ISBN: 9788830411708