Dai tempi di Marco Polo, italiani e cinesi si sono incontrati lungo le vie degli scambi commerciali, culturali e scientifici. Ancora oggi a Pechino si conservano strumenti di misurazione del cielo ideati da Matteo Ricci. Tra i tesori delle collezioni d'arte del Palazzo Imperiale si annoverano opere del pittore Giuseppe Castiglione. Nelle conversazioni quotidiane dentro e fuori la Cina, i grandi italiani del passato vengono citati con la stessa familiarità delle stelle della moda, del cinema e del calcio. Seguendo queste immagini di civiltà e di successo migliaia di migranti cinesi si spostano nel nostro paese nella convinzione di poter conquistare una vita migliore non più solo con il lavoro bruto, ma anche con lo studio, la ricerca e, soprattutto, l'imprenditorialità economica. Chi sono questi nuovi 'mercanti', residenti nelle più diverse aree d'Italia, che frappongono i loro prodotti ai nostri? Come vivono, cosa pensano e come esprimono il loro più intimo sentire? Che cosa conservano della civiltà dei loro luoghi e cosa lasciano nello scambio con la nostra? Accanto alle cifre della conquista economica cinese, si rende ora necessario fornire anche le coordinate culturali e più sentitamente umane che la motivano e che a noi spesso mancano nel momento dell'incontro. Le coordinate che ci servono per costruire ponti, ponti di bambù, appunto, sospesi, flessibili ma durevoli nel tempo.
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Titolo: Ponti di bambù
Autore:
Giuseppina Merchionne,
G. Marchionne,
Valerio Fang Lei,
Cesare Romiti
Editore: Egea
Data di Pubblicazione: 2007
Pagine: 168
Formato: Brossura
ISBN: 9788823850644