Ogni cambio di modello produttivo provoca mutamenti nelle geografie dello sviluppo. E, ogni volta, l'emergere di nuove tipologie di imprese porta con sé l'affermazione di nuovi territori, nuovi protagonismi, nuovi soggetti sociali e politici. È successo nel passaggio da fordismo a postfordismo e poi, ancora, dopo la Grande Crisi del 2009. Oggi siamo entrati in una fase ulteriore, caratterizzata dalla crisi di alcuni vecchi settori industriali, dalla rivoluzione tecnologica e da inediti equilibri geopolitici globali. Siamo di fronte a un'altra evoluzione del tessuto produttivo, con tutte le conseguenze che ciò comporta a livello di «geografie del Pil». Se l'epoca del fordismo si identificava con la grande industria, Torino e la Fiat, il postfordismo coincideva nell'immaginario collettivo con le piccole imprese del Nordest e la Lega. Finite quelle due epoche, in quali territori si sono concentrate le nuove aziende champions, medie imprese globalizzate che hanno saputo rappresentare il modello vincente nella fase di stagnazione 2018-19? Come muterà la rappresentanza dopo l'abbandono di Confindustria da parte dei colossi industriali e la crisi seguita all'avvento dei piccoli? E che cosa accadrà alla politica dopo che, frantumati i partiti tradizionali, la divaricazione tra sovranisti ed europeisti divide anche società e mondo delle imprese tra chi cerca tutela e sicurezza e chi invece accetta la sfida della modernizzazione tecnologica? Sulla base di dati di prima mano, Zovico offre un quadro esauriente della nuova geografia industriale del nostro Paese e una risposta documentata alle domande che essa solleva. Con un saggio di Franco Mosconi.
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Titolo: Le nuove geografie del PIL. Come sono cambiati imprese, territori, politica e rappresentanza
Autore:
Filiberto Zovico
Editore: EGEA
Data di Pubblicazione: 2020
Pagine: 160
Formato:
ISBN: 9788823837812