Paesaggi della metropoli della morte. Riflessioni su memoria e immaginazione

Otto Dov Kulka, E. Loewenthal

Lo studioso israeliano Otto Dov Kulka ha dedicato tutta la propria opera all'analisi rigorosa e impersonale dell'Olocausto e dei suoi legami con la società tedesca. Ora, a decenni di distanza, decide di spezzare il silenzio in cui ha relegato la propria esperienza di bambino deportato ad Auschwitz e di far convergere in un unico libro il dato autobiografico e quello storico, rivelando le mitologie elaborate sulla base delle proprie impressioni d'infanzia e confrontandole con la realtà dei documenti e dei resoconti altrui, e con l'immaginario comune sulla realtà dei campi di sterminio. Auschwitz è per Kulka la Metropoli della Morte, su cui domina implacabile la Legge della Morte. Ma è anche il luogo in cui, grazie agli insegnamenti dei malati ricoverati come lui in infermeria, scopre i capisaldi della cultura occidentale, in cui coglie nel cielo primaverile squarci di bellezza assoluta, in cui intona l'Inno alla gioia a poche centinaia di metri dai forni crematori, insieme al coro dei ragazzi del "campo famiglia", l'illusoria isola di normalità creata a uso e consumo degli ispettori della Croce rossa. Ripercorrendo i frammenti del proprio mondo interiore e i luoghi reali in cui un tempo ha vissuto, Kulka fornisce un resoconto straziante e a tratti poetico di cosa significhi essere immersi nell'esperienza dei campi di sterminio, rinchiusi in un mondo dominato dalla Morte da cui è impensabile uscire, oggi come allora.

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Titolo: Paesaggi della metropoli della morte. Riflessioni su memoria e immaginazione
Autore: Otto Dov Kulka, E. Loewenthal
Editore: Guanda
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 190
Formato: Brossura
ISBN: 9788823502505