Il libro esplora, nell'opera di Céline, le risonanze del trauma originario dell'autore: quello della Grande Guerra. È l'esperienza biografica che segna la sua vita; ed è il tema da cui prende le mosse il suo capolavoro, Viaggio al termine della notte. Troppo spesso, però, la critica si è limitata a sottolineare il carattere autobiografico della prima parte del Voyage, senza studiarne le strategie narrative o dar conto delle motivazioni ideologiche. In realtà, le ambientazioni notturne, i numerosi anacronismi, i riferimenti (espliciti o impliciti) alla grande tradizione del romanzo bellico dell'Ottocento rispondono a un preciso disegno compositivo. Il disperato pacifismo di Céline è ciò che emerge da questo disegno e per capirne le profonde radici culturali è necessario prima di tutto interpretare correttamente Casse-Pipe, l'incompiuto romanzo di caserma che offre una chiave inedita per accedere all'universo immaginario dello scrittore. Sotto questa nuova luce le pagine del Voyage dedicate alla guerra, se lette con attenzione, propongono una visionaria, dissacrante riflessione su erotismo e istinto di morte, eroismo e immaginazione, qui per la prima volta viene studiata analiticamente, in tutte le sue inquietanti implicazioni.
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Titolo: La guerra al buio. Céline e la tradizione del romanzo bellico
Autore:
Pierluigi Pellini
Editore: Quodlibet
Data di Pubblicazione: 2020
Pagine: 96
Formato:
ISBN: 9788822905222