Le decisioni, gli errori, le vittorie e le sconfitte che cambiarono la storia.«Nagorski è un giornalista esperto e un autore in grado di fornire un racconto appassionante e approfondito.» – The Washington Post«Quando la storia si fa leggere come un libro di avventura.» – Florida Times Union«Questo scrittore ha un dono per il racconto degli aneddoti nascosti nella storia.» – City JournalAll’inizio del 1941 le armate naziste occupavano gran parte dell’Europa. Il Regno Unito di Churchill era in una condizione di isolamento, ormai ultimo baluardo di resistenza a Hitler, ridotto allo stremo dagli attacchi dei bombardieri e dei sottomarini tedeschi. Stalin, nel rispetto del patto di non aggressione, era ancora un semplice spettatore, mentre Roosevelt si riproponeva di tenere gli Stati Uniti fuori dal conflitto, anche se preparava la famosa legge Affitti e Prestiti. In questa situazione, Hitler era convinto che la vittoria fosse ormai vicina. Quell’anno sarebbe stato decisivo, e lo fu davvero, ma non nel senso in cui sperava il Führer. Alla fine del 1941, lo scenario era completamente diverso. Hitler aveva giocato d’azzardo e aveva ripetutamente perso: invadendo l’Unione Sovietica nella stagione meno opportuna e commettendo una serie di disastrosi errori militari; facendo delle uccisioni di massa e del terrore la sua strategia e affrettandosi a dichiarare guerra agli Stati Uniti dopo l’attacco del Giappone a Pearl Harbor. La Gran Bretagna, così, si era guadagnata due potenti alleati: la Russia e gli Stati Uniti. La Germania era ormai condannata alla sconfitta.
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Titolo: L' anno in cui i nazisti hanno perso la guerra
Autore:
Andrew Nagorski
Editore: Newton Compton Editori
Data di Pubblicazione: 1900
Pagine: 336
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788822760661