Thomas Pynchon è uno dei massimi narratori americani deU'ultimo cinquantennio. I suoi libri sono tradotti e letti in tutto il mondo. Romanzi come "V.", "L'incanto del lotto 49", "L'arcobaleno della gravità" contano un vasto pubblico di lettori e di ammiratori. Il successo del recentissimo "Vizio di forma" riporta lo scrittore americano al centro del dibattito culturale. Il saggio di Fabrizio Denunzio opera uno spostamento decisivo nei confronti dell'immagine tradizionale di Pynchon come narratore. Al centro della sua analisi troviamo sì uno dei capolavori dell'autore americano, Vineland, ma trattato con la 'dignità' che spetta ad un grande saggio di teoria sociale della televisione. Questo tipo di interpretazione si fonda su di un assunto di base: nel romanzo di Pynchon la tv non è un semplice mezzo di comunicazione, ma un vero e proprio personaggio, the Tube. E come ogni personaggio ha un'anima, intrattiene relazioni con gli altri protagonisti del racconto e dipende, come tutti noi, dalla Storia e dalla Politica. Letto attraverso questa chiave interpretativa il romanzo di Pynchon smette di essere 'solo' un romanzo e diventa uno dei testi decisivi per comprendere cosa sia diventato rimmaginario di massa dopo l'avvento della tv, a partire dagli anni '50 per arrivare fino ai nostri giorni.
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Titolo: The Tube. Pynchon e l'immaginario dopo la tv
Autore:
Fabrizio Denunzio
Editore: Liguori
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine: 96
Formato: Brossura
ISBN: 9788820756598