Depressione: il paradigma errante. La nuova clinica fra scienza e cultura

C'è un tempo e un luogo per ogni diagnosi: dagli ultimi decenni del secolo scorso, almeno nel mondo occidentale, siamo immersi nel tempo della depressione. Lo dicono i numeri della epidemiologia, lo documentano le cifre sul massiccio consumo dei farmaci antidepressivi, lo titolano i media parlando del male del secolo, lo sottolinea l'Organizzazione Mondiale della Sanità paventando una pandemia. Il termine "depressione" appartiene alla clinica dei disturbi dell'umore, ma nel linguaggio comune si è diffuso in modo tanto pervasivo quanto generico per descrivere una "società depressiva" e per dare un nome a una fascia sempre più ampia di sentimenti imprecisati di tristezza e scontento, stati dolorosi, disturbi, sofferenze, disagi, malesseri, mal differenziati da autentici stati psicopatologici che troppo spesso purtroppo vengono "curati" tutti nello stesso modo. Ma allora di quali depressioni stiamo parlando come clinici? Di quale depressione parlano i nostri pazienti? Che cosa stiamo curando? Possiamo continuare a fare del paradigma classico della depressione il nostro principale punto di riferimento? Cosa è cambiato? Il nostro sguardo, l'espressività fenomenica della patologia o perfino il senso della depressione? Di fronte a queste domande questo volume si pone come strumento di "pronto soccorso" per aiutare il clinico ad orientarsi di fronte a forme di depressione che stanno al limite fra vita e malattia.

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Titolo: Depressione: il paradigma errante. La nuova clinica fra scienza e cultura
Autore:
Editore: Franco Angeli
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 256
Formato:
ISBN: 9788820423551