La fotografia è un campo aperto di forze; numerose realtà vi si incontrano, vi si affrontano, vi si deformano - si potrebbe dire ribaltando una nota definizione di Roland Barthes. Forma e pratica esemplarmente sospesa tra modernità e postmodernità, essa è osservata in questo scritto come un territorio paradossale: un oggetto storico e teorico dalle molteplici sembianze, sempre negoziato dai linguaggi che lo attraversano e dalle funzioni che ne delimitano i generi e i regimi dello sguardo. Rispetto a tale polivalenza di compiti, le teorie fotografiche si sono dovute misurare con la difficoltà di circoscrivere uno statuto per quanto possibile univoco, ad esempio rispetto all'idea di un medium "incapace di mentire" o, viceversa, inevitabilmente mistificatorio. Una simile impresa non poteva che arenarsi su formule parziali o ambigue. Tanto riguardo alla "specifica" realtà della fotografia, alla sua natura semiotica, estetica, filosofica, etica; quanto, all'inverso, rispetto alle diverse concezioni culturali di cui essa si è fatta carico nel tempo. Tra storia, teoria e analisi dell'immagine, il saggio individua un territorio di ricerca e solleva una serie di questioni concernenti la dimensione dialettica della fotografia e il ruolo che in essa, in forme consapevoli o inconsce, hanno assunto talune figure e modalità del vedere.
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Titolo: Realtà della fotografia. Il visibile fotografico e i suoi processi storici
Autore:
Giacomo D. Fragapane
Editore: Franco Angeli
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine: 240
Formato:
ISBN: 9788820405564