Traumatizzati dagli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, gli americani hanno reagito nel modo più naturale, vale a dire tornando ai vecchi modelli di credenze e di comportamento. Fra questi, il nazionalismo, che riassume in sé convinzioni e principi grandi e tuttora validi per l'America e per il mondo, ma contiene anche enormi pericoli. Anziché esportare in tutto il pianeta un modello di democrazia basato su valori come la libertà e la legalità, gli Stati Uniti si sono ripiegati su un bellicoso sciovinismo, del tutto controproducente nella lotta contro il terrorismo e la rivoluzione islamisti. All'inizio del XXI secolo sono la natura e i limiti del nazionalismo, più di qualsiasi altro fattore, a dividere gli Stati Uniti dall'Europa occidentale. Ecco il volto del demone risvegliato dall'attacco alle Torri Gemelle. In questo libro Lieven tenta di chiarire i motivi per cui un Paese al quale, dopo l'attentato del 2001, si era offerta la possibilità di creare un'intesa fra tutti i più grandi Stati del pianeta - musulmani compresi - contro un certo tipo di terrorismo, ha invece scelto di intraprendere una politica che ha diviso l'Occidente, si è alienata ulteriormente il mondo islamico e esposto l'America stessa a un pericolo di gran lunga maggiore. L'analisi delle tradizioni intellettuali, culturali e politiche alla base del nazionalismo americano offrono anche uno sfondo per le future reazioni degli USA, qualora - come appare sin troppo probabile - il Paese dovesse subire un nuovo, pesante attacco.
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Titolo: Giusto o sbagliato è l'America
Autore:
Gian M. Giughese,
Anatol Lieven
Editore: Sperling & Kupfer
Data di Pubblicazione: 2005
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788820037734