3 gennaio 1925. Mussolini, che appariva spacciato dopo il delitto Matteotti, contestato dall'opposizione, appoggiato in modo ambiguo dai suoi, riesce a rovesciare con un colpo di mano magistrale la situazione. Con un discorso memorabile avoca a sé la responsabilità 'morale' dell'uccisione di Matteotti, dichiara che se il fascismo è un'associazione a delinquere lui ne è il capo, denuncia manovre 'oscure' dell'opposizione e reclama i pieni poteri che gli vengono accordati e nel 1926 'sopprime tutti i partiti politici' tranne, naturalmente, il PNF. Ha così inizio il regime fascista che accompagnerà gli italiani fino al 1943 - intromettendosi anche nella loro vita privata, nel tentativo, sull'esempio di Lenin, di farne degli 'uomini nuovi'. Il partito si organizza capillarmente coinvolgendo anche donne, giovani, bambini; la politica economica è tesa a raggiungere la famosa 'quota 90' nei confronti della sterlina e costringe il Paese a sacrifici immani; Mussolini si impegna nella sua 'Kulturkampf' affidandosi a Giovanni Gentile, sfugge a tre attentati, è attivissimo in politica internazionale e riscuote un credito immediato da parte delle democrazie occidentali 'come l'uomo che in Italia ha sconfitto il bolscevismo', risolve con i Patti Lateranensi il conflitto tra Italia e Chiesa, realizza lo Stato corporativo (ammirato anche da Churchill), si considera il capo di una grande potenza militare e gli altri gli credono, avvia le bonifiche e si impegna in rilevanti opere pubbliche. E' forse il suo momento migliore: ma si esalta, non ascolta più consigli, interviene in tutto e su tutti... Per ora ogni cosa va per il meglio, ma l'antica 'hybris' dei greci è in agguato: lo acceca e, di successo in successo, lo accompagnerà là dove lo attende il destino: la 'macelleria messicana' di piazzale Loreto.
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Titolo: L'Italia littoria
Autore:
Mario Cervi,
Indro Montanelli
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Data di Pubblicazione: 1999
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788817258432