Nessuna ambientazione, una scena vuota, solo due voci che sembrano emergere dal silenzio. La rarefazione dei dati esterni conferisce una straordinaria intensità alle parole dei protagonisti di questo dialogo, Seneca e il giovane Sereno, quasi fossero a confronto non due uomini in carne e ossa, ma due interiorità. Anneo Sereno, legato all'autore da una profonda amicizia, confessa al suo maestro uno stato di disagio e inquietudine, una fragilità che si esprime in un umore irritabile e in una perenne insoddisfazione verso ciò che lo circonda. A questa richiesta di soccorso del giovane amico Seneca, medico dell'animo, risponde con un pacato invito alla meditazione: unica consolazione alla finitezza dell'esistere e alla inesorabilità di un destino immutabile è la rinuncia a speranze e illusioni per il futuro e l'abbandono rassegnato all'eterno fluire dell'universo, alla ricerca di un'intensificazione vitale e morale dell'ora in cui si vive, di un'operosità volta esclusivamente al presente. Come scrive Gianfranco Lotito nell'introduzione, il dialogo sulla tranquillità dell'animo è uno scritto sulla buona morte e sulla noia mortale, ma anche e soprattutto una ricerca sul senso della libertà e della dignità umana. Edizione con testo originale a fronte.
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Titolo: La tranquillità dell'animo
Autore:
Lucio Anneo Seneca,
Caterina Lazzarini,
C. Lazzarini,
Gianfranco Lotito
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Data di Pubblicazione: 1997
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788817171137