Concepita come un capitolo digressivo del "Fermo e Lucia" (1821-23) la "Storia della Colonna Infame" uscì alle stampe solo nel 1842, in appendice all'edizione illustrata dei "Promessi Sposi": e il ventennio di incubazione attesta non solo lo scrupolo del Manzoni nell'ambito della documentazione storica, ma anche le sue angosciose perplessità di giudizio, affioranti dalle due successive stesure. La "Storia" tratta di un efferato caso giudiziario, consumatosi a Milano, nel clima allucinato della peste, fra il giugno e l'agosto del 1630. Imputati "de peste manufacta" due milanesi di basso ceto, Guglielmo Piazza e Giangiacomo Mora, e il nobile Gaetano De Padilla, che uscì assolto. Rievocando "quella grande vittoria dell'errore contro la verità" (i due imputati vennero torturati e giustiziati con barbara esecuzione, la casa del Mora fu abbattuta e si ordinò che in quello spazio venisse innalzata una colonna, la quale dovesse chiamarsi infame) Manzoni illumina con analisi rigorosa e dolente il groviglio di passioni, superstizioni e paure che indusse i giudici a emanare tanto tragica sentenza. L'opera è ideologicamente congiunta ai capitoli storici dei "Promessi Sposi" (di cui costituisce forse il vero finale) e si pone come ulteriore testimonianza dell'assidua riflessione che Manzoni condusse sulla storia degli uomini, vista come terribile intreccio di orrori e crudeltà, e sul rapporto intercorrente fra la cultura di un'epoca e le responsabilità morali e religiose dei singoli. Nel suo discorso introduttivo, nuovo e polemico, Franco Cordero guida il lettore all'interno del sistema inquisitorio proprio del tempo, offrendo, attraverso la disamina dei documenti processuali, considerati da un'angolazione storico-giuridica, stimolanti materiali di ricerca e di giudizio.
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Titolo: Storia della colonna infame
Autore:
Alessandro Manzoni
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Data di Pubblicazione: 1987
Pagine:
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ISBN: 9788817166201