Proposto per il Premio Strega 2020 da Aurelio Picca. Il ritratto di una madre coraggiosa. Una storia esemplare che racconta quella di ogni famiglia e del nostro Paese. «Figlia di principe, intorno a te irradi amore. Meravigliose sono le tue carezze, quando parli è dolcezza di miele.» Un viaggio nella memoria familiare, un percorso a ritroso nel tempo, intriso di suggestioni letterarie. Il cuore di questa storia è Soave, di cui Francesca, la figlia, segue le tracce: Nessuna notte è infinita è il racconto di una famiglia, la sua, che si snoda lungo tutto il Novecento, in un Paese segnato da profondi cambiamenti, sullo sfondo delle vite quotidiane dei protagonisti di questo intimo omaggio alle proprie radici. Il cammino della famiglia inizia a Castrovillari, Calabria, e ha come destinazione Roma, alla scoperta di quel che c’è stato prima, in un tempo dai contorni sfumati, ormai perduto eppure sempre vivo nei ricordi: un pomeriggio assolato in un paese del Meridione, un austero collegio di suore, una maestra montessoriana che va in giro in calesse per far lezione ai bambini nei campi, le “pericolose” letture politiche di un giovane professore, un fotografo in erba che parte per l’America con una valigia piena di sogni. Un romanzo d’amore e di lotta, intenso come le esistenze che racconta, accompagnato dalle malinconiche note di un pianoforte che suona in sottofondo. Una storia che è prima di tutto un tributo alle donne antiche e moderne, donne che hanno tanto lottato, pianto, sofferto, amato. Soprattutto amato. Proposto per il Premio Strega 2020 da Aurelio Picca: «Bellissima, pur essendo un superlativo inflazionato, lo adotto lo stesso per usarlo come sinonimo di Favola: perché Nessuna notte è "infinita" di Francesca Pansa è appunto una fiaba per adulti, bambini, animali che si danno convegno sul monte Pollino: quella specie di Eden da dove si contemplano due mari. È altresì un romanzo famigliare come direbbe Natalia Ginzburg; anzi, una storia che racchiude molte famiglie in un concentrato umano che si protocolla nel proverbio "Cu pucu si vivi e cu niente si mori" (Con poco si sopravvive e con niente si muore). Nel nome della Madre sono le donne che hanno già raccontato oralmente chissà quante volte frammenti, dolori, gioie e canzoni della loro vita. Francesca Pansa afferra la musica della voce e la mette in bella copia. La stampa su carta per amore di figlia ma anche per passione civile e necessità di memoria non soltanto sua bensì anche nostra. Dunque: le donne che raccontano la vita così fragile più di un finale repentino di tragedia, attraverso una di loro che si fa scrittrice, cioè testimone, estendono la conoscenza ai nuovi e sempre rinnovati invitati. Allora ecco lo struggente ritratto di Aldo Rosselli, il dolore di padre di Ennio Flaiano. La famiglia si allarga. La musica intona pure le strofe di un Renato Zero (è nel titolo del libro), o di un Carlo Buti ("Non dimenticar le mie parole"), e ancora di un Tino Rossi ("Tutta la mia vita sei tu!"). Francesca Pansa ha ereditato dalle sue donne anche la perizia letteraria e la gloria del Cantico dei Cantici che, in postilla da lei stessa ricomposta, campeggia in una unica epigrafe a ogni svolta di capitolo. "Nessuna notte è infinita" si consuma nel miele di quando "le immagini vivevano del nostro sguardo". Appare cosa lontana, carezza scancellata, invece è dietro l'angolo della nostra vita se ancora apparteniamo all'umanità.»
Prezzo: € 18,00
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Titolo: Nessuna notte è infinita
Autore:
Francesca Pansa
Editore: Rizzoli
Data di Pubblicazione: 2019
Pagine: 157
Formato:
ISBN: 9788817143967