Lingshu. La psiche nella tradizione cinese

Il “Huangdi Neijing” è formato da due opere separate: il «Suwen o Domande semplici» ed il «Lingshu o Perno spirituale». Il “Lingshu”, che anticamente era chiamato “Zhengjing” o “Classico degli aghi”, prese questo nome a partire dalla dinastia Tang (618-907 d.C.). “Shu” indica il cardine di una porta che permette la chiusura e l’apertura alternata e regolata, come avviene per una porta custodita. L’influsso celeste naturale si diffonde sempre nell’uomo: il meccanismo nascosto del perno che apre e chiude permette la costituzione e la ricostituzione del corpo umano, grazie agli influssi del Cielo, regolarmente donati e distribuiti con meccanismi di apertura e di chiusura. Secondo il “Lingshu”, lo scopo della vita è quello di mantenere presso di sé gli Spiriti portatori degli influssi celesti, di preservare la relazione vitale con il Cielo, tramiti gli Spiriti. Il capitolo ottavo, oggetto di questo libro, si intitola appunto “Ben Shen” che letteralmente vuol dire «radicarsi agli Spiriti». Il “Lingshu” si presenta in forma dialogica, è il modo di procedere abituale dei libri classici cinesi. Nella prima parte Qi Bo, maestro celeste, risponde a lungo e con metodo all’Imperatore Huangdi. Nella seconda parte si descrive la potenza e la forza dei turbamenti che nascono dalle passioni, e viene insegnato come poterli riconoscere, attraverso sintomi e segni clinici, per poterli trattare.

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Titolo: Lingshu. La psiche nella tradizione cinese
Autore:
Editore: Jaca Book
Data di Pubblicazione: 2025
Pagine: 240
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788816418134