La mosca di Dreyer. L'opera della contingenza nelle arti

Massimo Carboni

In un giorno imprecisato tra la primavera e l'autunno del 1927, una mosca vola sul set di uno dei capolavori della storia del cinema, "La passione di Giovanna d'Arco" di Carl Theodor Dreyer, e si posa sul volto estatico della protagonista, l'attrice Renée Falconetti. Il regista non ferma le macchine e non taglia in montaggio l'inquadratura: accetta che il caso lasci per sempre una traccia nella sua opera. Da questa immagine anomala ha inizio un percorso che cerca di rispondere alle sfide lanciate alla riflessione estetica e filosofica dagli ultimi esiti delle pratiche artistiche. La prima parte è dedicata al cinema, un linguaggio in perpetuo equilibrio tra documento e finzione, e al suo continuo corpo a corpo con l'evento contingente. Per accogliere il caso occorre la tecnica. Ma la tecnica più efficace è paradossalmente quella che sa andare oltre se stessa per aprirsi all'occasione che ci viene misteriosamente donata: alla grazia. E proprio la dialettica tra questi due poli il tema che guida la rilettura dei due grandi dialoghi di Paul Valéry, "L'anima e la danza" e "Eupalinos o l'Architetto", una rilettura che passa anche attraverso un passo del "Parmenide" di Platone e un famoso testo del drammaturgo Heinrich von Kleist, "Sul teatro di marionette". Arriviamo così al traguardo delle arti contemporanee, in cui l'opera della contingenza diventa programmatica, con le poetiche di Marcel Duchamp, del compositore John Cage, del coreografo Mercé Cunningham.

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Titolo: La mosca di Dreyer. L'opera della contingenza nelle arti
Autore: Massimo Carboni
Editore: Jaca Book
Data di Pubblicazione: 2007
Pagine: 197
Formato: Brossura
ISBN: 9788816407794