Se l'invenzione figurativa della pittura può in più di un senso intendersi come una vera e propria scrittura creativa di mondi immaginari e possibili, tanto più questa interpretazione è appropriata per Paul Klee, che della scrittura fece un tema e un uso costante nelle sue creazioni e nelle sue riflessioni artistiche. L'immensa opera di Klee si è manifestata infatti attraverso le più diverse espressioni intellettuali, incidendo efficacemente sulle pratiche artistiche e filosofiche del ventesimo secolo. Il percorso proposto da Paolo Cappelletti per esplorare la profondità e la natura di tale influenza muove da un'analisi critica degli scritti teorici dell'artista svizzero, delle sue lezioni al Bauhaus e di alcune tra le sue opere più rilevanti, al fine di giungere alla comprensione del suo 'pensiero pittorico' e della distintiva scrittura da cui esso deriva. La pratica pittorico-scritturale kleeiana, messa in relazione con le visioni di filosofi e artisti contemporanei, configura un luogo nel quale poter sperimentare l'arte come puro processo segnico; un luogo, come rileva l'Autore nell'Avvertenza del volume, ove Klee intese "il gesto pittorico e l'esperienza genealogica quali momenti contemporanei ( ... ) come un rigoroso esercizio fenomenologíco della pratica artistica, il cui compito ultimo è, secondo il celebre motto kleeiano, quello di 'rendere visibile' sondando quella zona misteriosa e inafferrabile donde deriva l'emergenza della visione e della figura".
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Titolo: L'inafferrabile visione. Pittura e scrittura in Paul Klee
Autore:
Paolo Cappelletti
Editore: Jaca Book
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine: 112
Formato:
ISBN: 9788816406117