Dal 1970 a oggi i referendum previsti dalla Costituzione sono stati utilizzati ripetute volte e con obiettivi molto diversi: talvolta per pronunciarsi su questioni di grande rilevanza per la vita sociale e democratica del Paese (il divorzio, l'aborto, le leggi elettorali, la giustizia, le riforme costituzionali), talvolta per battaglie episodiche (si pensi alla raccolta firme contro il green pass). Ma il ricorso al referendum è sempre intrecciato al contesto politico, alle scelte o alle non scelte del parlamento e dei partiti, la cui funzione di mediazione oggi si mostra in crisi, specie di fronte al consolidamento di forze antisistema e sovraniste. Qual è stato e come cambia il ruolo dei referendum nello svolgersi della democrazia italiana? Qual è la relazione che la politica italiana intrattiene con l'unico, vero, istituto di democrazia diretta che prevede la Costituzione? La chiave interpretativa della «Repubblica dei partiti» mantiene ancora una validità, o siamo (diventati) anche, parallelamente, una «Repubblica dei referendum»? Ora che la firma digitale ne espande le potenzialità politiche e apre il dibattito sulle possibili riforme, questo libro risponde all'urgenza di comprendere un fondamentale istituto del diritto costituzionale all'interno della storia politica italiana.
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Titolo: La Repubblica dei referendum. Una storia costituzionale e politica (1946-2022)
Autore:
Andrea Morrone
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 2022
Pagine: 592
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788815298454