Per ringraziare il cielo della fine della grande pestilenza, nel 1634 i rappresentanti delle corporazioni delle Arti di Bologna decisero di offrire un baldacchino votivo alla Vergine del Rosario. Il recente restauro di questo prezioso manufatto ha indotto Franco Faranda, lo storico dell'arte che ha diretto i lavori, a confrontare l'epidemia che sconvolse l'Italia nel 1630 con l'attuale emergenza sanitaria. Scopriamo così che Bernardino Spada, Legato pontificio di Bologna e un gruppo di suoi stretti collaboratori, addetti alla sanità, imposero ai bolognesi di allora pratiche assai simili quelle che ci vengono raccomandate oggi per combattere il coronavirus: l'uso di guanti per toccare gli ammalati, l'utilizzo di camici da cambiare dopo ogni assistenza, la necessità di osservare la quarantena ed evitare assembramenti, la chiusura delle attività commerciali e dei luoghi ricreativi. Assieme all'incredibile bellezza del baldacchino restaurato, il libro ci offre la ricostruzione di un'organizzazione sanitaria insospettabilmente moderna, dove i lazzaretti non erano considerati luoghi di morte, ma bensì strutture per la cura, dove non c'era spazio per la rassegnazione davanti al castigo divino. Anche allora l'epidemia fu affrontata con uno straordinario sforzo collettivo e grazie alla generosa disponibilità dei singoli individui.
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Titolo: Le arti e la peste a Bologna. Il Baldacchino votivo del 1634. Riflessioni ai tempi del Coronavirus
Autore:
Franco Faranda
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 2021
Pagine: 184
Formato:
ISBN: 9788815292445