Il volume è, insieme, un libro su Croce - sulla sua filosofia della pratica, con essenziale riferimento al problema giuridico - e una ricerca originale e ricca di spunti critici sul diritto positivo e sulle teorie giuspositivistiche. Della filosofia crociana della pratica, e della teoria del diritto che ad essa si riconduce, l'autore offre un'esegesi attenta, sottile e articolata; e da questa esegesi muove, quindi, con sviluppi di ricerca autonomi. E noto che la teoria crociana del diritto - che, riconducendo il diritto alla sfera dell'economia, riduce in modo radicale il diritto alla volontà - è stata fatta più volte oggetto della critica di «perdere» il diritto, di perdere la «realtà» del diritto. Ma - si domanda l'autore - che cos'è la «realtà» del diritto che andrebbe perduta in una teoria positiva del diritto? Svolgendo il filo di questa domanda, l'indagine mette in luce come la teoria giuridica crociana permetta di rileggere criticamente le posizioni dei massimi teorici del giuspositivismo svelando la premessa metafisica ad esse occultamente e contraddittoriamente sottesa: che la «realtà» sia «verità». La crociana riduzione del diritto alla volontà economica, lungi dall'essere una paradossale negazione del diritto, è al contrario - liberando il diritto da una pretesa realitas metafisica -la feconda premessa per l'interpretazione oggettiva dei fatti giuridici.
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Titolo: Benedetto Croce e il diritto positivo. Sulla «realtà» del diritto
Autore:
Giovanni Perazzoli
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 2011
Pagine: 256
Formato: Brossura
ISBN: 9788815139962