Se il piccolo non cresce. Piccole e medie imprese italiane in affanno

Fabrizio Onida

I sostenitori del sistema delle Pmi in Italia hanno da sempre dovuto difendersi dalle critiche di chi puntava sull'impresa di grandi dimensioni come fattore di crescita e di sviluppo maturi. Negli anni '90, tuttavia, la crisi della grande impresa, pubblica e privata, e il successo delle imprese minori sembravano confermare per il nostro paese un modello di specializzazione diverso e pur vincente. Oggi l'asprezza della concorrenza internazionale (non solo cinese), l'impossibilità con l'euro di ricorrere alla svalutazione competitiva, il rallentamento della produttività, il calo delle esportazioni e degli investimenti diretti dall'estero segnalano che ormai tutto il sistema è sotto sforzo. Vengono così al pettine alcuni nodi: non solo i limiti del "piccolo è bello" nel mutato scenario, ma anche i vizi antichi del capitalismo italiano. Il problema non sta tanto (o solo) nell'alto numero di piccole e piccolissime imprese, ma nel fatto che in Italia esse non riescono a compiere il salto dimensionale e che, d'altra parte, ci sono poche medie e pochissime grandi imprese in buona salute. Ai perché di questa anomalia è dedicato il volume, che si concentra in particolare sui vincoli alla crescita delle Pmi (specializzazione nei settori meno dinamici della domanda mondiale, scoglio del trapasso generazionale, riluttanza ad aprire al capitale di rischio, scarsa innovazione tecnologica e formazione del capitale umano, disincentivi del quadro istituzionale). In appendice le storie di alcuni gruppi italiani di medie dimensioni che si sono affermati come imprese multinazionali di successo.

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Titolo: Se il piccolo non cresce. Piccole e medie imprese italiane in affanno
Autore: Fabrizio Onida
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 2004
Pagine: 249
Formato: Brossura
ISBN: 9788815097194