L'Europa di mezzo - l'insieme di paesi stretti fra Germania, Austria e Italia da un lato, e Russia dall'altro - è una zona turbolenta e vulnerabile che il collasso dei regimi comunisti ha riportato all'attenzione in forme drammatiche. Il volume ripercorre la storia di questi paesi dalla Prima guerra mondiale alla caduta del Muro di Berlino, mostrando le dinamiche generali, storiche e geopolitiche, che li hanno caratterizzati. L'autore mostra come al termine della Grande Guerra il 'sistema di Versailles' abbia creato un'area instabile soggetta all'influenza prima delle democrazie occidentali, poi della Germania nazista, dell'Urss, e oggi dell'Unione europea. In particolare viene sottolineata l'artificiale creazione, sulle spoglie di quattro imperi (austro-ungarico, ottomano, russo e tedesco), di paesi centroeuropei dalla sovranità debole, con minoranze etniche ostili e frontiere contestate, che, dopo aver fatto parte dell'orbita politico-strategica occidentale (fondamentalmente francese), divennero territorio di conquista per le armate naziste e caddero poi sotto l'impero sovietico. Pur all'interno di una dinamica comune, ogni paese ha tuttavia seguito una sua specifica evoluzione, come lo stesso Le Breton chiarisce nel tracciare a grandi linee la storia di Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia, Romania e Ungheria.
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Titolo: Una storia infausta. L'Europa centrale e orientale dal 1917 al 1990
Autore:
Roberta Ferrara,
Jean-Marie Le Breton
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 1999
Pagine:
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ISBN: 9788815072153