Non di guerre, né di politica intesa nel senso più limitato del termine si parla in questo libro, ma di potere. Quel potere che portò gli Asburgo a creare, in un secolo e mezzo, un impero che Maria Teresa ereditò all'apice del suo splendore e che restò, per altri due secoli, al centro della politica europea. Un impero mai omogeneo e compatto, e che pure fu tenuto insieme da sottili e complicati fili di rapporti che convergevano nella figura dell'imperatore, dell'Asburgo, piuttosto che nell'istituzione imperiale. Un potere politico, indubbiamente, conquistato fra il XVI e il XVII secolo legando via via a sé le grandi famiglie di nobili e potenti boemi, moravi, magiari e tedeschi, ma soprattutto con il fondamentale aiuto della Chiesa cattolica che vedeva negli Asburgo, pur con qualche minaccia, l'unica via per riconquistare il terreno perduto con la Riforma. Ma anche un potere economico, e soprattutto culturale. Il grande Barocco dell'Europa orientale, la cultura della Controriforma, la musica e l'architettura, le università e le biblioteche e, in notevole misura, la scienza e l'accultismo che tanto affascinarono gli imperatori asburgici (si pensi a Rodolfo II) diventando, nell'analisi di Evans, elementi fondamentali di una mentalità, di una "Weltanschauung" che sola può spiegare la straordinaria ascesa di quella monarchia.
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Titolo: Felix Austria. L'ascesa della monarchia asburgica (1550-1700)
Autore:
Alfonso Prandi,
Roberto J.W. Evans
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 1999
Pagine:
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ISBN: 9788815071620