Confine di stati e di etnie ma anche, negli anni della guerra fredda e del bipolarismo, confine tra le ideologie, Trieste nella geografia del dopoguerra è stata zona calda per eccellenza, tant'è che venne designata "Territorio libero", posto sotto l'amministrazione alleata (zona A) e jugoslava (zona B) fino a che, nel 1954, la zona A venne restituita all'Italia e la zona B assegnata alla Jugoslavia. All'epoca ministro della Difesa, Taviani fu tra i protagonisti della fase finale della questione di Trieste: il suo diario offre in presa diretta, e con il corredo di documenti inediti, la cronaca quotidiana del periodo che precedette il ritorno della città all'Italia. Un racconto che tocca in alcuni casi punte drammatiche, allorché si prospetta lo scontro armato con le truppe jugoslave e viene schierato l'esercito al confine, con l'invio di partite clandestine di armi a Trieste. Il diario, che tocca anche altre importanti vicende dell'Italia di quegli anni (le trattative per la CED, il caso Pisciotta, il caso Montesi), costituisce una preziosa testimonianza su un periodo cruciale del nostro dopoguerra.
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Titolo: I giorni di Trieste. Diario (1953-1954)
Autore:
Paolo Emilio Taviani
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 1998
Pagine: 196
Formato:
ISBN: 9788815063946