La sera del 18 luglio 1743, nella terza saletta interna del Cafè de la Régence, al Palais Royal, due perdigiorno si ritrovano a discutere delle 'Indie Galanti', l'opera di Jean-Philippe Rameau che in quei giorni, e non per la prima volta, si rappresenta a Parigi. I due quell'opera la conoscono bene, non foss'altro perché gli autori sono i loro zii. Protagonisti di questo dialogo-recensione sono dunque il Nipote di Fuzelier e quel Nipote di Rameau che poco meno di vent'anni più tardi un altro dialogo immaginario, con Diderot, avrebbe reso celebre. Anche il dialogo dei due nipoti è immaginario: ma è un 'falso' in cui tutto è rigorosamente, quasi maniacalmente vero; la loro prodigiosa maratona interpretativa mette in opera per così dire, un'erudizione enciclopedica e un'intelligenza troppo ricche per adattarsi al consueto argomentare saggistico. "Il morbo di Rameau" è insomma un romanzo critico, un 'romanzo' dove la mano sorniona dell'autore ha celato un saggio dei più fini sulla nascita della critica musicale, le cui posizioni a venire si trovano qui come tutte riassunte, tra uno sciroppo e un bonbon. Catturato da questa accanita dissezione condotta nei modi del gioco, il lettore giunge d'un fiato all'ultima pagina senza accorgersi d'aver letto un libro intero su un'opera di cui prima, probabilmente, non conosceva neppure il nome.
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Titolo: Il morbo di Rameau. La nascita della critica musicale
Autore:
Giovanni Morelli
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 1989
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788815023278