L'invenzione e addirittura la costruzione - nel senso letterale del termine - del paesaggio: è questo il tema di "Le belle contrade". Con l'erudizione e l'inventività di scrittura che contraddistinguono tutte le sue opere, Piero Camporesi risale alle origini della percezione del paesaggio italiano: prima che pittori, letterati, viaggiatori iniziassero ad accumulare gli stereotipi che da secoli caratterizzano il nostro rapporto con l'ambiente che ci circonda. Dalle testimonianze del Quattrocento e del Cinquecento, così come le coglie Camporesi, emerge un'Italia inedita, febbrilmente 'curiosa', una penisola vitale e creativa, un universo palpabile e concreto, brulicante di odori e sapori, una panoplia di prodotti utili e, al tempo stesso, di stupefacente bellezza. L'industriosa sagacia dei 'pratici' investigatori e dei 'faticanti', i 'miracoli di tutte le arti' in un'età in cui (al dire di Pietro Aretino) ogni cosa tendeva a 'ridursi al magno', la sfida dei suoi abitanti all'impassibile potere della natura, hanno progressivamente trasformato il 'paese': solo così esso è potuto diventare il 'paesaggio', come lo percepiamo oggi, con il suo spessore spaziale, i rimandi pittorici, letterari o filosofici, gli echi affettivi e sentimentali.Camporesi riscopre il paesaggio in chiave materialistica, come luogo in cui la storia s'incontra con il lavoro e la natura con l'arte. E dimostra che è stata proprio la costante e concreta attività produttiva degli innumerevoli mestieri della mano, delle botteghe 'artistiche', dei tecnici, degli sperimentatori delle arti meccaniche e applicate a modellare il volto del nostro paese. E' grazie alla loro diuturna laboriosità, alle loro ingegnose applicazioni, alle loro 'fabriche' che il paesaggio è divenuto, per la prima volta, visibile.
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Titolo: Le belle contrade. Nascita del paesaggio italiano
Autore:
Piero Camporesi
Editore: Garzanti Libri
Data di Pubblicazione: 1995
Pagine:
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ISBN: 9788811598206