È il 1960: le due Germanie sono già da tempo divise e il regime socialista della Ddr, per cui l’Occidente rappresenta un’enorme minaccia, si appresta a costruire il Muro di Berlino. In questo clima di rigidità politica e culturale, in cui si analizza ogni azione, scelta e comportamento per verificarne la coerenza con l’ortodossia socialista, un libro arriva come un alieno e varca la cortina di ferro che sta per calare definitivamente sulla Ddr. È Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, romanzo della decadenza di una famiglia aristocratica, già oggetto di una ricezione controversa in Italia, dove non gli sono stati risparmiati attacchi violenti dagli intellettuali della sinistra più ortodossa. Ma, contro ogni pronostico, il romanzo supera la rigida prassi che guida le scelte editoriali della Germania Est, giungendo addirittura a presentarsi come simbolo del nuovo corso socialista. Artefice e primo motore di questa pubblicazione irrituale è Alfred Kurella, capo della Commissione Cultura e braccio destro di Walter Ulbricht, capo di Stato della Repubblica Democratica Tedesca. Muovendosi tra le insidie incrociate delle procedure e dei sospetti di eresia ideologica, fra argomentazioni fantasiose, critiche internazionali e infiniti imprevisti burocratici, Kurella si fa paladino di un libro che per lui è un vero colpo di fulmine.
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Titolo: Il Gattopardo a guardia del muro. Storia di un giallo letterario nella Germania socialista
Autore:
Bernardina Rago
Editore: Feltrinelli
Data di Pubblicazione: 2024
Pagine: 256
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788807899164