Ultimi vampiri

Gianfranco Manfredi

Vi parlerò del mio passato religioso. Oh, non vi preoccupate, non provo alcuna nostalgia del Sacro. Il mio modo di credere, già prima che divenissi quel che sono, mi aveva fruttato la scomunica. Nacqui nel 1528 in Moravia. I miei genitori erano seguaci di Carlstadt. Ecco perché mi chiamarono Carl. Scusate, forse qualcuno tra voi non ricorda o non sa. Mi riferisco al più misconosciuto eppure il più conseguente dei Riformatori. Andrea Bodenstein Carlstadt era decano dell'università di Wittenberg quando vi giunse Martin Lutero. Dicono che l'anziano sia più cauto del giovane, ma non fu così in questo caso: quando Lutero mise in dubbio l'Eucaristia, Carlstadt approvò e soppresse la messa. Poi Lutero criticò il celibato ecclesiastico e Carlstadt prese moglie. Infine Lutero biasimò il culto delle immagini e Carlstadt cominciò a distruggerle sistematicamente: statue, crocefissi, dipinti. Non pago, gettò l'abito talare, vestì l'umile mantello del contadino e per qualche tempo lavorò la terra. Martin Lutero non si sarebbe mai spinto così avanti, i suoi seguaci neppure. Presero anzi a considerare Carlstadt un discepolo del diavolo. Su questo esempio si fondò la mia educazione. Mia unica regola di vita divenne: più in là della regola, più in là dell'obiezione alla regola, un passo oltre. Crebbi a Nikolsburg in una comunità anabattista, o più esattamente una Brüderhof. C'erano molte famiglie e tutto era in comune, non solo la nursery e la scuola, ma anche la cucina, la lavanderia, le officine artigiane, le botteghe.

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Titolo: Ultimi vampiri
Autore: Gianfranco Manfredi
Editore: Feltrinelli
Data di Pubblicazione: 1988
Pagine:
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ISBN: 9788807810237