Cyberpunk, cyberhippie, tecnopagani e raver, le nuove correnti della fantascienza, l'arte estrema di Stelarc e Orlan, le macchine infernali dei Survival Research Laboratories e la musica post industriale, i film come "Tetsuo", gli usi comunitari e creativi delle reti: la rivoluzione informatica ha inaspettatamente generato una nuova controcultura globale che usa le nuove tecnologie in modi non previsti dai loro costruttori.Dagli Stati Uniti alla Germania, dal Giappone all'Italia, migliaia di giovani - e meno giovani - insieme a molti artisti stanno creando nuovi spazi di libertà, allargando i confini dell'immaginazione e ponendo una domanda molto seria all'intera società: "Alle soglie del nuovo millennio, la tecnologia ci renderà più liberi o più schiavi?"Mark Dery, con un saggio molto ben documentato, corredato da ricche annotazioni, interviste, stralci da riviste underground, film e dischi, ci porta in viaggio elettrizzante nelle cyberculture, dove sedicenti cyborg credono che "il corpo sia obsoleto", aumentano le loro capacità mentali con 'mind machines' e 'smart drugs', hanno tatuaggi biomeccanici, fanno sesso virtuale e si godono spettacoli dove gli attori sono robot. Ma l'autore inserisce con forza anche degli elementi critici: a quanto ammonta l'"utile" di tutto ciò per il potere economico-politico e quali sono, invece, le reali conquiste per il progresso sociale e democratico e per l'acquisizione di "nuovi diritti digitali"? La 'velocità di fuga' per staccarsi dalla Terra e dal proprio corpo materiale, verso una dimensione totalmente elettronica, risulta essere dunque un'arma a doppio taglio che, se non affiancata da chiari principi, può risultare addirittura foriera di "neoschiavitù".
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Titolo: Velocità di fuga. Cyberculture a fine millennio
Autore:
Mirko Tavosanis,
Mark Dery
Editore: Feltrinelli
Data di Pubblicazione: 1997
Pagine: 368
Formato:
ISBN: 9788807460142