Telecamere a circuito chiuso, carte di credito, bancomat, carte d'identità magnetiche, controlli incrociati di dati personali tra archivi di tipo differente, telefoni cellulari e identificazioni di chiamata, check 'invisibili' della produttività. Queste sono soltanto alcune delle tecnologie oggi impiegate per monitorare la vita sociale, il cui scopo non sempre è esplicitamente rivolto al 'controllo'. In questo senso i più cupi scenari forgiati dalla penna di Bentham e Orwell non sembrano essere pienamente rispondenti alla realtà. L'elemento di novità sta nel 'sé digitale', una sorta di doppio elettronico composto di dati 'sensibili' relativi agli individui in carne e ossa, venduto e scambiato tra i numerosi database governativi e privati, usato per concedere fidi bancari e creditizi e determinante nell'orientare le aspettative di vita dei singoli individui. Si tratta quindi di identità elettroniche che viaggiano autonome e intangibili su reti dedicate. Le leggi di protezione dei dati e della privacy, nel frattempo promulgate nei paesi maggiormente industrializzati, tra cui l'Italia, non sembrano offrire significative garanzie. Per tutelare i cittadini dell'età digitale è necessario ripensare l'intero processo di accumulazione dei dati, in base a criteri quali dignità, personalità, partecipazione e scopi sociali.
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Titolo: Occhio elettronico. Privacy e filosofia della sorveglianza (L')
Autore:
Giancarlo Carlotti,
David Lyon
Editore: Feltrinelli
Data di Pubblicazione: 1997
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788807460104