Immerso nella sordida atmosfera di un bordello della Galizia spagnola, il vecchio Herbal si trova tra le mani un lapis rosso che gli fa venire in mente i suoi trascorsi in carcere durante la guerra civile e le terribili iniquità di cui è stato complice e insieme testimone. Il lapis apparteneva a un detenuto, un pittore che se ne serviva per disegnare i volti dei suoi compagni come se fossero gli angeli e i profeti raffigurati nella cattedrale di Santiago di Compostela. Dalla galleria dei ricordi drammaticamente evocati emerge la figura luminosa del dottor Da Barca, uomo di raro talento e di grande umanità, fiero avversario politico del regime franchista. Herbal lo temeva perché era un pericoloso avversario, ma allo stesso tempo lo ammirava molto e intuiva il suo valore. L'aveva fatto arrestare per invidia del suo carisma e della sua bellissima compagna, ma in carcere non potrà che nutrire per lui lo stesso sentimento ambivalente di ostilità e di rispetto. La memoria di Herbal ricompone immagini di crudeltà, torture tradimenti, esecuzioni sommarie, un grumo di passioni umane e disumane e una struggente storia d'amore. Ma nel ricordo del vecchio carceriere riemerge la più profonda paura del sovvertimento e l'ancestrale angoscia del nuovo che serpeggia nell'anima e nella storia.
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Titolo: Il lapis del falegname
Autore:
Pino Cacucci,
Manuel Rivas,
P. Cacucci
Editore: Feltrinelli
Data di Pubblicazione: 2001
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788807015830