Dopo aver pubblicato nel 1928 Ginster (tradotto in Italia da Marietti), Kracauer pose mano al suo capolavoro narrativo, questo Georg, che però in seguito al lavoro per l'importantissima ricerca sugli Impiegati (Einaudi) e all'avvento del nazismo fu ultimato solo nel 1934, in esilio, e stampato ben quarant'anni dopo. Paragonato dai critici a Stendhal o all'Educazione sentimentale, Georg è una rara sintesi di romanzo sociale e di romanzo della formazione di un singolo individuo. Utilizzando la sua esperienza di redattore della "Frankfurter Zeitung", Kracauer immagina che il protagonista entri speranzosamente in un famoso giornale e di conseguenza nella società intellettuale e nella vita pubblica della repubblica di Weimar. Ma a poco a poco egli si accorge della miseria spirituale che lo circonda e della stretta dipendenza del giornalista dal potere, finché la sua sincerità lo porta al licenziamento. Sebbene il periodo ci sia noto attraverso molti altri libri, nessuno di essi ci offre un quadro così penetrante della composita "alta società" tedesca degli anni venti. Thomas Mann scrisse all'autore lodando "la duttilità stilistica, lo spirito, la dolorosa precisione d'osservazione" del romanzo che, pur essendo una storia individuale giustamente sottolineata dal titolo, è al contempo "un affresco della società a tal grado che il titolo potrebbe essere determinato da questa caratteristica e suonare addirittura Società".
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Titolo: Georg
Autore:
Siegfried Kracauer,
Mauro Tosti-Croce,
M. Tosti Croce
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 1990
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788806579500