Tutt’altro che inerti, i dipinti medievali sono animati in superficie da trapassi continui di luce, materia e spessori: effetti di pittura a corpo si alternano a campiture levigate, intarsi di opaca immaterialità a fenomeni di lucentezza puntuale, parti concave a inserti in rilievo, e così via. Sin dalle prime fasi del lavoro, i pittori perseguivano la sensibilizzazione ottica delle superfici combinando materiali e lavorazioni in tessiture pittoriche screziate, che reagivano alla variabile incidenza della luce e alla mobilità del punto di vista dei fruitori nello spazio. I modi della percezione cangiante che così si realizzava sono poco evidenti all’occhio moderno, abituato a condizioni di fruizione delle opere sempre più standardizzate e uniformanti. Questo libro vuole guidare lo sguardo a riconoscere le operazioni strumentali a quella valorizzazione mutevole e soggettiva dei materiali che è cifra caratteristica della pittura medievale. Dalla progettazione alla finitura delle superfici, le fasi della pittura, in tavola e in muro, sono ripercorse e illustrate sul filo di una rilettura critica del celebre “Libro dell’arte” di Cennino Cennini (1400-1420 circa) e attraverso una selezione di casi esemplari. Così concepito, il volume è un esercizio di esegesi delle tecniche pittoriche, interpretate non come episodi di adesione normativa a un formulario statico di conoscenze, bensì come fenomeni dinamici di cultura visiva, pienamente organici allo stile e all’iconografia.
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Titolo: Le tecniche dell'arte medievale. Materiali, lavorazioni e percezione visiva
Autore:
Virginia Caramico
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 2024
Pagine: 272
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788806259525