F come Fuoco. Questo libro sul presente parte da una fine: il fuoco, che ha plasmato gli esseri umani, se ne è andato dalla nostra vita. Si prenderà una rivincita? Forse, con il riscaldamento climatico.«È sempre difficile raccontare il presente» dice Caparrós all'inizio di questo libro. «Tanto per cominciare perché il presente non esiste». E aggiunge: «Volevo esercitare, in un'epoca frammentaria, uno sguardo frammentato: cercare, nei frammenti, certe costanti per tentare di scoprire dove stiamo andando». E dunque la questione del lavoro e dell'ozio, del sogno e dei sogni, le numerose invenzioni del turismo, i servizi igienici intelligenti e le panchine stupide, le epidemie di obesità e la fame nel mondo che non si risolve, il modo di guardare, di guardarsi, gli affari della religione, del sesso e del tabacco, le parole: le forme del capitalismo globale che, come gli aerei, accelera per non cadere. Ma in questo presente Caparrós trova un elemento unificante: siamo cioè alla fine dell'era del fuoco. Il fuoco è stato all'origine della civiltà umana. E ora se ne sta andando. «L'era del fuoco si sta dissolvendo in silenzio, senza nessuno che la pianga come merita. Ci strappiamo i capelli cercando di registrare ogni minimo cambiamento culturale, sociale, ma questo, che può essere considerato il principale cambiamento degli ultimi millenni, sembra passare del tutto inosservato».
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Titolo: La fine dell'era del fuoco. Cronache di un presente troppo caldo
Autore:
Martín Caparrós
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 2021
Pagine: 240
Formato:
ISBN: 9788806248895