"Un cuore solo e un'anima sola": questo il precetto fondamentale trasmesso dalla prima comunità monastica di Gerusalemme, divenuto nei secoli modello ideale per la vita comune in ogni monastero. Nei monasteri femminili, piú ancora che in quelli maschili, le donne che si consacrano a Dio attraverso la vita comunitaria sono prive di prospettive di gratificazioni personali, diremmo oggi di 'carriera'. Unite alle sorelle dal vincolo dell'amore e del perdono reciproco, dall'obbedienza e dall''humilitas', vivono nell'accudimento di un bene condiviso. La loro vita è scandita dai rigidi orari che governano la preghiera e le incombenze quotidiane: le mura del monastero come confini del mondo, dove prende forma, come afferma Enzo Bianchi nella sua Introduzione, "una 'societas' di donne che gestiscono tempi, spazi, lavori, economie in un'autonomia praticamente esente da qualsiasi interferenza esterna, una 'societas' di cui possono entrare a far parte a pieno titolo donne già schiave o libere, ignoranti o colte, nobili o popolane, ricche o povere una 'societas' la cui autorità - la badessa - è eletta liberamente con il voto di tutte le sorelle mediante quello che oggi chiameremmo un 'suffragio diretto e universale' costituisce un ambito culturale ricco e liberante, difficilmente reperibile altrove nella società medievale".
Prezzo: € 68,00
Titolo: Regole monastiche femminili
Autore:
Enzo Bianchi,
Lisa Cremaschi
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine:
Formato: Libro rilegato
ISBN: 9788806166328