La Finanziaria 2002 (che offre ai privati la gestione di parchi e musei) e poi la "legge Tremonti" del giugno 2002 (che rende possibile l'alienazione del patrimonio dello Stato mediante la costituzione di due apposite società, la "Patrimonio S.p.a." e la "Infrastrutture S.p.a.") hanno destato, in Italia e più ancora fuori d'Italia, vasto e profondo allarme sulla sorte dei beni culturali nel nostro Paese. Ma qual è la vera natura di queste nuove norme? Il modello americano di gestione dei musei (quello richiamato più di frequente dai ministri Veltroni, Melandri, Urbani) si può davvero applicare all'Italia? Quali sono le affinità e le differenze? Il libro di Salvatore Settis esamina le caratteristiche specifiche del patrimonio culturale italiano, il suo legame forte con il territorio, la storia e la lingua del Paese, il suo significato per la società civile. Esperienze, tentativi e fallimenti della pubblica amministrazione vengono messi a confronto con quanto accade in Europa e in America, ma anche con le potenzialità del "sistema italiano" in una interazione, sempre evitata, fra pubblica amministrazione e strutture pubbliche di formazione e ricerca, a partire dalle università. Il ruolo delle nuove tecnologie informatiche, l'equilibrio fra pubblico e privato, la rilevanza economica dei beni culturali disegnano il quadro di un disastro evitabile, ma anche le linee di un progetto possibile.
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39422E | buone | € 9,00 | Acquista |
Titolo: Italia s.p.a. L'assalto al patrimonio culturale
Autore:
Salvatore Settis
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 2002
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788806164454