Diario ultimo

A. Ria, Lalla Romano, Antonio Ria

La condizione in cui Lalla Romano ha vissuto nei suoi anni piú tardi fa pensare alla condizione stessa della scrittura. Quasi cieca, provata nel corpo e nell'anima, la scrittrice annota su grandi fogli bianchi poche parole essenziali, traccia frammenti di pensieri, fissa memorie ed emozioni. "Scrivo da cieca. Che vuol dire?" E' questa la domanda che a un certo punto affiora nel testo, dopo essere rimasta a lungo sospesa fra le righe. Vien da rispondere, sulla scorta della testimonianza lucida e toccante che Lalla Romano ha voluto lasciarci, che non si può scrivere altrimenti che cosí. Che cosa significa infatti scrivere, se non strappare un senso possibile al nulla e al silenzio ? Sia pure per rituffare nel silenzio tutte le voci del mondo, tutti i suoni e i simboli, perché come dice Lalla Romano esso "contiene tutte le musiche e le parole". Queste pagine sanno essere impietose: dicono la sofferenza e la disperazione. Ma il loro stigma piú vero è la pietà: pietà per il vivente. E se non hanno la loro ragione che in se stesse, tuttavia è "per amore" che sono state scritte. (Sergio Givone)

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Titolo: Diario ultimo
Autore: A. Ria, Lalla Romano, Antonio Ria
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 2006
Pagine:
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ISBN: 9788806159542